Recensione: Pirate girls di Penelope Douglas



Pirate girls 
di Penelope Douglas
(Hellbent series #2)

Editore: Newton Compton Editore
Data di uscita: 22 ottobre 2024

Trama
I gemelli Kade e Hunter Caruthers un tempo erano inseparabili, ma poi qualcosa è cambiato. Hunter se n’è andato e si è unito a una banda rivale a Weston, schierandosi contro Kade, che adesso vuole vendetta. La guerra tra i due raggiunge l’apice durante la Settimana della Rivalità, in cui si fanno parate, feste e scherzi. E uno scambio di prigionieri. Come ostaggio di Hunter viene scelta Dylan, che è cresciuta con entrambi i gemelli, li considera una famiglia ed è molto vicina a Kade. La ragazza sarà costretta a trascorrere due settimane con Hunter, in un palazzo fatiscente, in una strada quasi abbandonata e con supervisione minima. Nessun coprifuoco, nessuna regola. Un tempo gentile e responsabile, Hunter ora non ha proprio intenzione di proteggere Dylan. Quello che non sa, però, è che lei non è più la ragazzina che conosceva. Non è tipo da sottrarsi a una sfida, e ai suoi occhi non è mai stata così sexy...
Due gemelli un tempo inseparabili. Una ragazza decisa a sfidarli. Rivalità, misteri, desideri proibiti: Penelope Douglas non smette mai di stupire.

La mia opinione

Premessa: ho letto Pirate girls senza aver letto gli altri libri a questo collegati, lo so c’è chi dirà che è un grosso peccato e infatti credo rimedierò presto, ma la prova “è veramente uno stand alone fino in fondo?” è stata superata. 
Il mondo in cui si muovo i protagonisti di questa storia è abbastanza articolato e popolato da personalità già conosciute, siamo ovviamente nella serie “i figli di…”, ma non importa, perché i veri protagonisti sono Dylan, Hunter e Kade. Un trio? Beh, a questa domanda si può rispondere solo con “leggete il romanzo” perché non ve ne pentirete. 

«Tornerai a casa?» […] «Resterai?»

La Douglas riesce come sempre a creare dei micromondi in cui il mistero, il fascino del proibito, lo stare in bilico fanno da padroni e la Settimana della Rivalità comprende tutti questi aspetti. Dylan si è offerta volontaria come ostaggio, ha lasciato alle sue spalle il cugino acquisito, Kade, credendo di andare incontro ad Hunter, il fratello gemello che ha deciso di allontanarsi ed è praticamente sparito. 
Dylan finisce proprio per essere l’ostaggio di Hunter, il cugino acquisito e ormai da un anno perso… il suo migliore amico, la persona con cui avrebbe voluto condividere tutto e che aveva deciso di ignorarla. Hunter, dal canto suo, aveva dovuto allontanarsi dal fratello gemello… 

Potrei essere io, ma lei vedrà Kade. Lo fanno tutti. Persino io, a volte.

È anche un’altra la storia, quella di due gemelli e una ragazza, che ostaggio come Dylan, è scomparsa e si crede essere finita con la sua auto nel fiume. La casa in cui sta Dylan è la stessa in cui era stata l’altra ragazza e rumori sospetti e lo spettro di un passato mai chiarito fanno da cornice a tutta la storia. 
Niente regole, nessuna supervisione: questa la chiave di tutto. Una storia di rivalità tra scuole, tra fratelli, tra persone molto diverse che però forse hanno anche molto in comune. La Douglas ci delizia con uno young-adult (i protagonisti sono sui diciotto anni) che infrange e ricostruisce le regole a suo piacimento. 
Mi sono piaciuti molto i protagonisti, che sono caratterizzati e ben definiti, che parlano e agiscono tenendo sulle spine (e sulle pagine del libro) chi legge dall’inizio alla fine. Super consigliato!

PUNTO DI VISTA: prima persona alternato
STILE NARRATIVO: scorrevole, avvincente
CARATTERISTICHE: young adult, friends to enemies to lovers, step-cousins, msitero, rivalità
SENSUALITÀ: presente
FINALE: conclusivo
VOTO: 4,5




Ringrazio la Newton Compton Editore per la copia arc del libro

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