Recensione: Royal Flush - Gioco D'Azzardo di Paola Chiozza


Royal Flush - Gioco D'Azzardo
di Paola Chiozza

Mi chiamo Artemisia Duisenberg, ho diciannove anni e un talento innato per i numeri e le probabilità. Il poker è molto più di un semplice passatempo, per me.È un modo di essere ed è l’unico mezzo che ho per arrivare alla verità. Io sto cercando il Diavolo. E non posso permettermi nessuna distrazione”.

Dalla tragica notte che ha distrutto per sempre la sua infanzia, ogni mossa compiuta da Artemisia ha avuto lo scopo di portarla nel posto in cui si trova in questo momento: a un passo dalla verità. Finalmente sta per ottenere le informazioni su cui cerca di mettere mano da una vita intera. Ma il destino ha intenzione di giocare sporco con lei e mette sul piatto due carte pericolose: Klaus Meyer e Dorian Von Bodman.Klaus è il nuovo fidanzato di sua sorella Lucilla, l'ultimo per il quale dovrebbe provare certi sentimenti. Dorian, affascinante e glaciale, è l'avversario da battere al tavolo da gioco.Due uomini a cui sembra impossibile resistere, due uomini da usare nel poker come in amore, tra bluff, puntate e scommesse. La mano sembra buona, ma il rischio è alto. Per la prima volta Artemisia sente di avere troppe cose da perdere: la sua famiglia, le sue convinzioni e, soprattutto, se stessa.

La mia opinione


Ero molto curiosa quando mi è stato proposto di leggere questo libro, dalla trama sembrava proprio una storia che avrebbe potuto piacermi, l'argomento trattato poi è alquanto insolito, raramente ho trovato libri ambientati nel mondo delle carte, dove la protagonista femminile la fa da padrona. In più, non conoscendo questa autrice, la voglia di leggerlo è aumentata perché adoro scoprire nuove penne.
Dal punto di vista della scrittura non sono assolutamente rimasta delusa. Paola Chiozza ha davvero una bella scrittura, fluida e lineare. La lettura di questo libro è andata via liscia e spedita. Il suo modo di raccontare, sia per quel che riguarda i personaggi in se, sia per quello che li circonda, è molto accurato. Il mio problema con questo libro è stata proprio la storia raccontata, ecco quella mi è piaciuta molto poco.
Il primo capitolo mi aveva catturata, nella mia testa mi ero fatta uno scenario specifico, partendo proprio da quello che era descritto. Perché, quello che succede ad Artemisia quando era bambina, era un ottimo incipit per una storia suspense con i fiocchi. Poi non ho ben capito dove e quando, ma la storia ha preso una piega inaspettata e per me, poco piacevole.
Nei primi capitoli, Artemisia viene descritta come una ragazza intelligentissima, con una mente analitica unica. Per lei la matematica, le probabilità e i numeri in generale non hanno segreti. Inoltre, il suo bisogno di scoprire il motivo di quello che accadde quel giorno di tanti anni prima, l'ha resa diversa dalle sue coetanee. Per lei esisteva solo il poker, perché quello le avrebbe aperto tutte le porte che l'avrebbero condotta alla verità. Quindi lei non ha mai fatto le classiche cose che fanno le sue coetanee, come feste, shopping con le amiche, ad eccezione di Anita, la sua unica amica, e sicuramente non ha mai trovato tempo per i ragazzi.
Poi nella sua vita entra Klaus, il fidanzato di sua sorella Lucilla e li l'Artemisia analitica sparisce e al suo posto mi sono ritrovata con una diciannovenne in piena crisi adolescenziale.
Il suo repentino cambiamento mi ha lasciata basita. Tutto quello che fa da quel momento in avanti cozza con tutto quello che avevo pensato.
Poi con l'entrata in scena di Dorian, ecco li, tutto è crollato.
Ho davvero cercato in tutti i modi di farmi piacere questa storia, ma alcune scelte della protagonista non sono riuscita a giustificarle. Posso capire che la sua vita prenda una piega che non si sarebbe mai immaginata, ma in ogni caso le sue scelte sono assurde.
Sicuramente il problema è mio, perché mi aspettavo più suspense e meno ormoni, e di certo non mi aspettavo di trovare una donna di 19 anni che fa i capricci come una bambina, come succede in una delle sue ultime scene con Dorian.
Mi dispiace veramente, perché avevo riposto tante speranze in questo libro, perché il suspense da noi è un genere bistrattato, che invece meriterebbe molto più spazio, purtroppo però, per quel che riguarda questo libro, i contro superano di molto i pro.
In ogni caso, come dicevo prima, ho scoperto comunque una nuova autrice che sicuramente merita di essere letta, perché a dispetto di questa storia che non mi è piaciuta, il suo modo di scrivere invece si, perciò leggerò con piacere altri suoi lavori!




Ringrazio la casa editrice Les Flaneurs per la copia ARC.

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