Recensione: La seduzione della notte di Sherrilyn Kenyon

Trama: 
Wren Tigarian è un orfano, il figlio di un legame proibito tra una tigre bianca e un leopardo delle nevi. Nessun clan dei Cacciatori oscuri lo vuole tra i suoi membri, ed è cresciuto suscitando timore e diffidenza, col suo cuore animale, feroce e indomabile, in un corpo umano che a malapena riesce a contenerne gli slanci. Wren non ha mai dato ascolto a nessuno quando c’era qualcosa che voleva. E ora vuole Marguerite. In tutta la sua fragilità e delicatezza. Anche Marguerite, turbata e affascinata dalla sua forza misteriosa, desidera Wren, ma lei è un’umana, la figlia di un importante senatore americano, imprigionata nella gabbia dorata della mondanità e del conformismo da cui vorrebbe fuggire. Braccato non solo dagli esseri umani che non accetteranno mai la sua natura animale, ma anche dai suoi simili che temono i suoi poteri, Wren dovrà essere capace di difendere il suo amore a ogni costo, perché ‘ogni uomo e ogni animale ha in sé il desiderio eterno di un porto, di un luogo libero da persecuzioni, in cui nessuno possa dargli la caccia o ferirlo” e per lui è Marguerite. Un nuovo, affascinante capitolo della serie Dark Hunters.

La mia opinione: 

Quando ho iniziato a leggere i Dark Hunter mi sono innamorata della serie e di tutti i suoi personaggi. Ho adorato Fantasy Lover che mi ha catapultata in un mondo a parte dove la lotta tra i buoni e i cattivi era ben definita. Purtroppo però con il proseguo della serie tutto sta diventando confuso: negli ultimi libri più che una serie Paranormal mi sembra di leggere il copione di una puntata di Beautiful! 
Invece di essere incentrato sulla lotta dei cacciatori oscuri contro i demoni, ci ritroviamo dentro a faide famigliari, dove tutto ruota intorno al potere e ai soldi.
Nell'ultimo libro questa situazione è davvero molto amplificata. Non dico sia brutto, però secondo me la serie ha perso il senso di tutto quello in cui eravamo abituati all'inizio.
Probabilmente per molti non sarà un problema ma io sono una sentimentale e mi affeziono ai personaggi, per me leggere un nuovo capitolo di una serie è un po’ come tornare a casa: riconosco i luoghi e ritrovo le persone conosciute e amate nei capitoli precedenti. Ora è come se ogni volta traslocassi in un posto nuovo.
La storia è incentrata su Wren, una tigre mannara e Maggie, una compagna di università di Nick (ogni volta che ripenso a come la Kenyon ha gestito la faccenda di Nick mi piacerebbe moltissimo averla tra le mani).
Wren è un solitario, emarginato anche dal suo stesso popolo (che poi capire di che razza sia in realtà è davvero complicato) e odiato dalla sua stessa famiglia. Odio da cui si protegge semplicemente stando per conto suo.
Maggie benchè viva una vita all'apparenza normale (una famiglia normale, università, una cerchia di amici con il quale divertirsi) è molto simile a Wren. Per suo padre, un senatore, la reputazione viene prima di tutto e Maggie è costretta a fare tutto quello che suo padre pensa che sia giusto almeno finchè … non conosce Wren! Allora tutto cambia, perché quando si incontra l'amore ogni cosa passa in secondo piano, papà compreso.
Così per salvare Wren (un po’ anche da se stesso oltre che dalla famiglia e dai mannari delle altre razze) Maggie entra in un mondo che davvero non credeva potesse realmente esistere.
Benchè il libro sia scritto bene, i personaggi descritti benissimo (come in tutti i precedenti capitoli) bella anche la storia d'amore di Maggie e Wren e nel complesso il tutto risulti coinvolgente, c’è un Ma… . Tutto il contorno è davvero troppo “sconfusionato”! Tante informazioni buttate lì, salti temporali e altre cose incomprensibili, confondono ancora di più qualcosa che è già abbastanza complicato di suo. Mi è mancato quello che invece c'era nei primi capitoli: la continuità della storia! L'assenza ad esempio degli altri cacciatori oscuri e di Acheron in particolare(cosa che invece era molto ben inserita nel libro di Vane che come atmosfera è molto simile a questa) si sente moltissimo.
So bene che essendo questa una serie infinita, è per forza necessario inserire tante cose, però questo non dovrebbe pregiudicare il senso della storia.
Detto questo è ovvio che la Kenyon sia sempre una brava scrittrice e che questo sia certamente un libro da leggere ma non è sicuramente un libro indimenticabile (da rileggere anche più volte). E’ uno di quei racconti che una volta finito verrà chiuso e dimenticato in libreria.




1 commento

  1. Ecco abbiamo proprio gusti diversi in questo caso. Io ho amato alla follia questo libro, per me voto massimo! *____*

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