Segnalazioni Made in Italy


Eccoci ad una nuova puntata della rubrica Made in Italy. 
Questa settimana vi segnaliamo due nuove esordienti!

Autrice: Lucia Cantoni
Titolo: La storia di una Cenerentola
Casa editrice: Genesis Publishing
Disponibile in ebook
Genere: Romance
Data di uscita: 20 dicembre 2013

Sinossi:
Costanza De la Cruz è una giovane di ventidue anni, rimasta orfana di madre. A qualche mese dalla scomparsa di quest’ultima, Clarissa Carignani, un’anziana e facoltosa signora, la contatta adducendo di aver promesso alla defunta donna di prendersi cura della figlia. Costanza, ancora molto legata al ricordo della madre, decide di assecondare il suo ultimo desiderio e si trasferisce a Torino, ospite nella principesca tenuta di proprietà della famiglia Carignani. Nel capoluogo piemontese entrerà in contatto con un mondo patinato e lussuoso, ma spesso ingannatore e che allungherà su di lei le sue insidiose spire…
La nuova vita di Costanza si aprirà con l’incontro-scontro con Julian, lo spigliato e affascinante nipote di Clarissa che tenterà ogni mezzo per riuscire a sedurla, ma che cadrà ben presto vittima del suo stesso gioco. Ma quando segreti importanti incomberanno su di loro…

Un estratto dal romanzo

Era proprio quella l’atmosfera che rendeva Tenuta Carignani la mia vera casa: l’affetto di mia nonna, il sorriso di Ines, il fuoco accesso e crepitante ma, soprattutto, il calore di una famiglia che poche volte avevo ritrovato a Dublino. 
Feci spallucce e mi avventurai lungo lo scalone per andare in camera mia. Desideravo sdraiarmi un po’ sul letto, magari con le casse dello stereo a tutto volume. Chiusi dietro di me la porta e mi sfilai le scarpe senza nemmeno slacciarle, abbandonandole sotto la scrivania; mi gettai sul copriletto, rilassando le braccia dietro la nuca.
Accidenti! Avevo dimenticato di farmi la barba! Sapevo che ramanzina mi sarebbe spettata, se mia nonna mi avesse visto in quello stato! Lei e le sue fissazioni sul fatto che un vero gentiluomo ha sempre il viso pulito. Mi osservai allo specchio ridacchiando; fosse stato per me, mi sarei rasato una volta al mese! Mi avviai con passo strascicato verso il bagno comunicante con la camera degli ospiti e aprii la porta. Rimasi lì, impalato come uno stoccafisso. Un paio di iridi nocciola-dorate mi scrutarono allarmate e sorprese. Mi stupisco ancora, ricordando come furono proprio quei due specchi di mare aureo a colpirmi, nonostante il ben di Dio su cui avevo posato gli occhi.
«Se ne vada!» Urlò la donna in mia direzione con una lieve inclinazione isterica nella voce, affrettandosi a coprire la schiena dalla pelle ambrata e le morbide forme del suo fondoschiena. Io ero rimasto in silenzio, in contemplazione di quella Venere che si stava lavando. Quando il suo corpo fu ormai completamente nascosto dall’asciugamano, si voltò verso di me con un’espressione di sfida dipinta in viso.
«Cosa non le è chiaro delle parole “SE NE VADA”?» Aveva continuato in tono tagliente. 
«Nulla, ma non ritengo giusto che debba andarmene io, visto che questa è la mia toilette!» Ribattei con noncuranza, incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio. 
«Vorrei proprio sapere cosa le frulla in quella testa!» Sibilò.
Francamente ciò che pensavo era chiaro e limpido nella mia mente e suonava tipo “Hai un culo da favola”, ma non sarebbero state le parole adatte da esprimere in quel momento; così mi limitai a sorridere, mentre la Dea che si era materializzata nel bagno continuava imperterrita nella sua filippica. 
«Mi stupisco che sua nonna non abbia nulla da ridire riguardo al suo comportamento!»
«Ci conosciamo?» Chiesi titubante; l’avevo incontrata in occasione di qualche ricevimento? Durante l’ultimo ci avevo dato un po’ troppo dentro con lo champagne e mi ero ritrovato nudo in camera mia a parlare con un vaso di fiori, ma di solito reggevo bene l’alcool! Possibile che avessi fatto la sua conoscenza proprio quella sera? 
«La fotografia.» Alzò stancamente il braccio indicando il corridoio. Percorsi con gli occhi la sua esile mano dalle dita affusolate, il polso, per poi risalire al gomito e alla spalla, perdendo lo sguardo oltre il soffice tessuto dell’asciugamano.
«Ora, se vuole scusarmi, andrei in camera a finire di prepararmi» Sbottò acida. 
Scivolai via dalla porta, ma prima di lasciarla passare ci tenni a farle presente una cosa, divertito: 
«Io non me la prenderei tanto, Venere delle Acque; dopotutto tu hai visto il mio fondoschiena ed io ho visto il tuo, siamo pari!» Ridacchiai, ammiccando verso la fotografia. Lei sgranò gli occhi incredula, trattenendo signorilmente un insulto, mentre mi sbatteva fuori dalle “sue stanze”.
Mi diressi verso la mia camera, continuando a interrogarmi riguardo a quella ragazza. No, non poteva essere una cameriera, mia nonna non ne assumeva di così carine da quando avevo compiuto tredici anni e poi, quella che le era stata assegnata era la camera riservata agli ospiti. Che fosse una parente lontana? Il mistero s’infittiva e io andavo matto per i misteri, soprattutto se avevano un paio di gambe flessuose come quelle della giovane in questione.




Autrice: Eilan Moon
Titolo: R.I.P. Requiescat In Pace 
(The R.I.P. Trilogy #1)
Autopubblicato
Data di pubblicazione: 8 Dicembre 2013 
disponibile in digitale su AMAZON e KOBO 
Pagine: 180
Prezzo: 2,68 euro
IN CARTACEO A GENNAIO 2014

Sinossi:
Dopo più di duecentocinquant’anni dall’Inquisizione e dalla segreta fondazione dell’Avatara, la terra maledetta che trasforma i morti in Succubi e Incubi non si placa più nemmeno con il Potere del Sangue dei Custodi. Forse l'Apocalisse è ai cancelli e i membri dell'Avatara hanno un piano per impedire al mondo intero il momento della Rivelazione, ma quel progetto prevede qualcosa di terribile. Kaspar Nowak e sua figlia Joanna, da tutti chiamata Asia, dovranno affrontare il ritorno del Male nel cimitero di Cracovia. Per Asia essere una Custode e possedere il Potere del Sangue è una battaglia continua contro una parvenza di vita normale, da mantenere a tutti i costi. Qualcosa non funziona più come dovrebbe e la vita dei Custodi, ma soprattutto quella di Asia, è in serio pericolo. Un modo per porre fine alla maledizione esiste, ma chi dovrebbe metterla in atto brucia dal desiderio di non farlo. Borislav Todorov, affascinante quanto pericoloso Venator dell’Avatara, correrà in soccorso della giovane Joanna, ma i suoi ordini celano segreti inconfessabili, e orrori che il cacciatore non vuole rivelare. L’odio e l’amore che provano l’uno per l’altra divamperà in fuoco e ghiaccio, perché tra loro non esistono mezze misure. Bor tenterà di combattere da solo contro il Male, in qualunque forma decida di svelarsi, purtroppo per lui, però, il Potere del Sangue non può essere ignorato. Per secoli i Custodi hanno protetto la razza umana dalle porte dell'Inferno ma forse, ora, è giunto il momento di spalancarle.

Un estratto dal romanzo

Questa volta il Venator mostrò il labbro arricciato in una smorfia di compiacimento. «È la tua vicinanza che mi fa ribollire il sangue.»
La bocca di Asia si aprì per lo stupore senza emettere alcun suono, e fu in quel momento che percepì la durezza marmorea di quella parte del corpo di Bor che avrebbe dovuto essere coperta. «Oddio, ma ti pare il caso?»
«Colpa tua, sei irresistibile.»
Le gote, come due pomodori rossi e maturi, mostrarono al Venator quanto Asia fosse imbarazzata e a disagio per quella eccessiva dimostrazione di mascolinità.
«Non avevi detto che ero ingrassata?» domandò, distogliendo lo sguardo e posandolo lontano da lui, sul legno della porta della sua stanza da letto.
«Vero. Ma non ho mai detto che non sei bella e desiderabile.»
Asia si schiarì la voce. «Grazie. Apprezzo.»
«Meglio che vada a farmi una doccia gelida, altrimenti potrei saltarti addosso.» Con velocità innaturale Bor fu sulla porta pronto a lasciarla sola.
Lei lo esaminò come un esemplare di vita aliena appena giunto sul pianeta. Si chiedeva come potesse sentirsi attratto da lei dopo averla tradita quando stavano insieme. Ma anche lei lo desiderava con ardore, non aveva mai smesso di volerlo per sé.
«Cosa ti fa credere che non mi farebbe piacere?» lo stuzzicò di proposito.
Lui si voltò verso di lei mostrando ancora la presenza dell’eccitazione di poco prima.


Cosa ne pensate? Vi hanno incuriosito?



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