Recensione "Outcast" di Alina Bronsky

"Outcast" 
di Alina Bronsky
(Spiegelkind #1) 

La Trama
Juliana ha 15 anni e vive in una società rigidamente strutturata dove i Normali controllano tutto e si tengono rigorosamente lontano da coloro che si comportano in modo anticonvenzionale. Juliana frequenta il liceo, abita in un quartiere ordinatissimo e segue tutte le regole della Normalità. Suo padre, esempio di omologazione e sua madre, una pittrice per hobby e più originale, sono separati. All’improvviso la madre scompare, la casa è sottosopra e piena di polizia e il padre sembra stranamente tranquillo. Cosa succede? E perché Julie sente suo padre definire sua madre una fata, uno degli essere più temuti e disprezzati dalla società dei Normali? In una corsa contro il tempo Julie dovrà confrontarsi con una realtà ben diversa da quella in cui è cresciuta. Dove le cose e le persone non sono bianche o nere e dove la diversità, l’originalità sono fonti di ricchezza e non cose da combattere. Ma è pericoloso là fuori, violento e pieno di sorprese. Julie ritroverà sua madre? E troverà se stessa?

La mia opinione

Questo è un libro decisamente per ragazzi, i protagonisti sono molto giovani, hanno 15 anni e non ci sono storie d’amore (almeno al momento). Nonostante ciò la storia risulta piacevole anche ad un pubblico più adulto, grazie ad una trama avvincente e ad un  mistero che aleggia tra le sue pagine fino alla fine ed oltre... .

La protagonista è Juli, una ragazza normalissima che un giorno tornando a casa non trova più sua madre. Questo sarà solo l’inizio dello sconvolgimento personale che la colpirà:  la sua vita non è quella che lei credeva che fosse e le persone a lei vicine non sono quello che lei credeva che fossero, in pratica nulla è più quello che le hanno sempre fatto credere.
Juli si ritrova a dover fare i conti con la realtà, mentre la sua mente continua a ragionare e a vedere le cose nel modo in cui le hanno insegnato fin dalla nascita.  Tutto ciò renderà la fase di accettazione molto dura e complicata anche se incontrerà degli amici che la aiuteranno in questa transizione (da una realtà all’altra).

Sulla trama non aggiungo altro, toglierei il gusto della lettura.

La scrittrice ha uno stile di scrittura piacevole e vivace, mai noioso o prolisso, il che aiuta molto la scorrevolezza della storia. E' un libro che si può benissimo leggere tutto d’un fiato.
La Bronsky è molto brava a tenere il lettore incollato alle pagine nel dubbio di quello che accadrà fino all’ultima pagina, dove però inizierà la vera storia……

Mi sento davvero di consigliarne la lettura, anche perché credo che il bello debba ancora venire…..


4 commenti

  1. lo sto leggendo proprio ora, e devo dire che è molto piacevole. mi ci voleva qualcosa di rilassante e non troppo impegnativo, in questo momento. devo ancora riprendermi del tutto da allegiant.....

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    1. Riprendersi da Allegiant è difficile! >.<

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    2. Sante parole... anche se viste le mie condizioni comincio a temere che sia impossibile....ma con outcast va un po meglio dai, e anche altri 6 libri che ho letto dopo allegiant...ahahah

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  2. L'ho aggiunto giusto stamattina alla wishlist. Direi che ho scelto bene (:

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