New Adult Corner - L'Angolo degli inediti: Wife Number Seven di Melissa Brown

Buongiorno a tutti,
nella rubrica di oggi vorrei parlarvi di un altro libro molto particolare. Ultimamente mi sembra sempre di parlare di libri “particolari”, ma non ci posso far niente, sono questi che riescono a colpirmi di più, quelli fuori dal coro, come Wife Number Seven di Melissa Brown.

"Le voci nella mia testa avevano iniziato come dei sussurri disgiunti, così sconnessi che non avevano senso. Ma, quei sussurri, si stavano riunendo, diventando sempre più sensati, più chiari e più forti nella mia testa di quanto non lo siano mai stati. Da un sussurro ad un urlo...Stavo aspettando l'urlo."


"Devi saltare da quella scogliera ora, Brinley, prima che tu non abbia più una scelta."

TRAMA:
Rossetto. Brillante rossetto rosso. Nient'altro che rossetto.
Anche se è contro il nostro credo indossare un colore che urla promiscuità sessuale e comportamento deviante, non mi è permesso protestare.
Ma, lo vorrei.
Tantissimo.
Vedete, c'è molto di più in me che la treccia che si riversa sulla mia schiena. Molto di più degli strati di vestiti pesanti che mantengono la mia modestia. E molto di più dell'oppressiva fede nuziale che adorna il mio dito—stessa fede che ognuna delle mie sorelle mogli indossa.
Molto di più.
Protestare sarebbe peccato.
Devo rimanere docile, è questo il mio dovere.
Quindi indosso il rossetto. Faccio come mi si dice.
E faccio del mio meglio per zittire le protese che ci sono dentro di me, per spingerlo fuori dalla mia mente.
Se solo il mio cuore facesse lo stesso.

"Voglio sapere tutto quello che c'è da sapere su di te, la vera te. Non lo stampo falso che ti hanno imposto. La vera Brinley. Quella che conta."



"E se fosse vero, Brin? Se fossi veramente dannato?"
"Non dirlo neanche per scherzo!" Scattai, allontanando di scatto il mio corpo quando provò a prendermi la mano.
La sua espressione si addolcì e fece scorrere le sue dita lungo la mia guancia. "Ti ho detto che sei il mio paradiso. Se brucerò quando morirò, andrà bene. Sono un uomo egoista e voglio il mio paradiso adesso."
"E io ti ho detto che hai una bellissima anima. Non brucerai."
Lui scrollò le spalle, rilasciando un sospiro. "Tu sei l'unica che sembra pensarlo."
"Devi pensarlo anche tu. Come puoi amarmi se non ti ami?"
Le mani gli cadettero sul grembo mentre ponderava la mia domanda.
"Amarti è...è la cosa più semplice che io abbia mai fatto. Amare me stesso? Una storia completamente diversa."

È difficile decidere da che cosa iniziare per parlare di questo romanzo, ma quello da cui vorrei partire è la citazione di un discorso che fa Brinley, la protagonista femminile, nella sua testa: "Io sono la moglie numero sette. Mio marito condivide il mio letto una notte a settimana. E anche se non lo amo, non nel modo che ho sempre sperato di amare un uomo a cui sono legata per l'eternità, mi ritrovo a temere il momento in cui entra nella mia stanza ogni sette giorni."
Come potete capire, anche dal titolo sicuramente, questo non è un romanzo ambientato nella nostra cultura. Non dico mondo o tempo, perchè se non fosse per tutta la parte inerente alla religione, sembrerebbe un libro ambientato ai giorni nostri. Infatti, le persone al di fuori della comunità, isolata da mura e soldati, vivono come noi, sono esattamente come noi, pregi e difetti, ed hanno la nostra stessa tecnologia, cosa che mi fa presumere che il tempo sia lo stesso.
La trama non dice molto, quindi per farvi capire meglio, cercherò di spiegarvi qualcosa in più. Brinley appartiene a quello che viene definito un gruppo di eletti, che si rinchiude all'interno della comunità per non entrare in contatto con la gente di fuori che si crede andrà dritta all'inferno. Brin, come il resto di tutte le donne che appartengono a questo gruppo, ha sempre saputo che avrebbe dovuto condividere suo marito con altre, quello che però desiderava, era essere la prima moglie.
I matrimoni erano programmati da il così detto Profeta, che tesseva i fili di tutta la comunità. E quando il Profeta ti diceva con chi dovevi sposarti, dovevi farlo, senza discutere, quindi quando le hanno detto che avrebbe dovuto essere la settima moglie di Lehi, non si è potuta rifiutare, nonostante la delusione.
Nella comunità, perseguono la semplicità diciamo, i vestiti sono semplici tuniche, i capelli vanno legati, non ci si può truccare in modo sensuale, non si può vedere la televisione e non si può avere un telefono se tuo marito non te lo permette. I matrimoni possono anche non essere fissi, è così infatti che Brin conosce Rebecca, l'ottava moglie. Prima, quest'ultima era sposata con un altro uomo, ma poi il Profeta le ha detto che avrebbe dovuto sposare Lehi ed è stata costretta a farlo.
È anche grazie a Rebecca che lei inizia a desiderare di volere di più.
"Una voce nella mia testa mi diceva che non appartenevo a questo posto, che c'era un'altra vita che mi stava aspettando, e, col passare degli anni, quella voce diventava sempre più forte."
Come dice questa frase, Brin non si è mai sentita a suo agio nella comunità, sapeva che c'era qualcosa di sbagliato, ma non aveva ancora avuto la forza di andarsene. Per tutta la vita le avevano messo in testa l'idea che quelli al di fuori della comunità sarebbero bruciati all'inferno e chi era lei per mettere in dubbio questo?
Però, ciò non vuol dire che non facesse niente. I matrimoni esistevano per procreare e quello era il suo dovere verso la comunità come donna. La diciannovenne Brin, quando si è sposata, tre anni prima, non si sentiva ancora pronta ad essere madre, quindi quando sua cugina Tiffany, che si è allontanata per sua scelta dalla comunità, le prescrive la pillola, lei la prende, andando contro alcuni valori che ha sempre perseguito.
Quando rincontra Porter, anche lui una volta appartenente alla comunità, non le ci vuole così tanto per fare l'ultimo passo e rompere anche tutti gli altri valori e le altre regole.
Porter non ci viene presentato proprio come una bella persona, si certo, c'è subito attrazione tra di loro, ed in più si conoscevano fin da bambini, ma il loro incontro fuori dalla comunità non è proprio normale.
Ah, giusto per chiarire, per andare a fare la spesa di solito mandano una sposa della famiglia a farla in città e questa è una delle uniche occasioni che si hanno per uscire dalla comunità.
Ogni altra persona, che incontriamo con lo scorrere del libro, ci viene mostrata con tutti i suoi alti e bassi. Forse, l'unica che non ce li ha, è proprio Tiffany. In ogni caso, Brin scopre che il mondo in cui vive è fatto di inganni e di manipolazioni e che non tutto è quello che sembra.
Porter, comunque, poi si riscatta, per poi precipitare di nuovo in un abisso di autodistruzione, per poi riscattarsi di nuovo. Ma lui è giusto così, in tutti i suoi alti e bassi ed in quei suoi magnetici occhi azzurri. Una frase che secondo me sintetizza alla perfezione quello che lui prova per Brinley è questa: "Quel posto...è il mio inferno. Ma andrei all'inferno per te, Brin, senza fare domande. Lo farei ancora ed ancora per renderti mia."
Quella adatta per descrivere quello che prova lei per Porter è questa invece: "Lui era il mio rifugio dalla tempesta che era la mia vita."

"Non c'è differenza." Mi avvicinò a lui. "So che è da pazzi. So che ti sto chiedendo di fare qualcosa di completamente folle, ma non posso stare con te sapendo che dormi con lui. Non posso."
"Io..." Non sapevo che altro dire.
"Per favore," sussurrò, premendo la sua fronte contro la mia. "Possiedi la mia anima. Così tanto che fa male, Brin."
Le lacrime mi appannarono gli occhi.
"Ho bisogno che tu sia mia."
"Lo sono," insistetti.
"Mia e basta, Brin. Non condivisa con una testa di cazzo che non ha idea di quanto speciale tu sia, di quanto notevole tu sia. Per favore, per favore fallo. Per noi."
Restammo così in silenzio per diversi minuti mentre assorbivo la sua richiesta. Sapevo la mia risposta, ma era terrificante dire le parole. Sapevo quello che volevo; questo era chiaro. Ma la mia paura non era niente che potessi ignorare. Era una bestia dentro di me, che dominava ogni mio singolo respiro.
Deglutii forte, spingendo giù la bestia.
"Lo farò."

Ho completamente adorato questo libro. Ti fa conoscere questo mondo nuovo in modo completo, come se anche tu fossi dentro al romanzo insieme a Brinley e Porter. La maggior parte del racconto, ci viene mostrato dagli occhi di Brin, ma abbiamo anche un paio di capitoli con dei diversi POV, che ci fanno capire meglio la situazione.
Personalmente, mi sono trovata in sintonia con l'eroina e tutto il suo cambiamento interiore ci viene descritto dettagliatamente, senza mai diventare noioso. Come ho già detto, ho adorato anche il protagonista maschile, che come lei ha i suoi demoni da affrontare. La vita non è facile e se si vuole ciò che si desidera, bisogna lottare, e loro l'hanno fatto, più e più volte.
Ed è per tutti questi motivi che darei a questo splendido libro cinque stelle.

"Non ti ho mai vista così bella," mormorò Porter, per poi darmi un bacio sotto l'orecchio.
"Davvero?"
"Questo potrebbe suonarti strano, quindi abbi pazienza con me, ma sembri più tu. La te che ho sempre immaginato fossi." Piegò la testa di lato, poi mi mese le braccia intorno alla vita. "Sei sempre stata bellissima, ma ora, ora sei..."
"Sono libera." Sorrisi, poi mi voltai per vedere il suo viso e lo baciai gentilmente sulle labbra.

"Si. Sei libera." Mi alzò la mano e mi diede un bacio dolce sul dorso. "Lo siamo tutti e due."



4 commenti

  1. Mamma mia che storia...e poi una trama "nuova"....uscirà da noi? Speriamo di sì

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  2. è passato tanto tempo...uscira qui o no?avete nuove notizie?ps siete stupende

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