Recensione: Tiger Fighters di Dilhani Heemba

Trama:
L'India ha distrutto l'Occidente e ora ha un governo dittatore che inquina il mondo. I Tiger Fighters, in cambio del sangue di Shiva, hanno promesso di combattere i demoni e il governo, erigendo templi e stringendo nodi, distruggendo fabbriche e assassinando.
La famiglia di Daksha è stata allontanata quando suo padre li ha maledetti, ritenendoli responsabili della morte della madre. Anni dopo, il padre incendia un tempio per vendicarsi e scioglie  involontariamente uno dei nodi che trattiene i padri dei demoni, i rakshasa. I Tiger Fighters partono alla ricerca di Daksha, nella speranza che possa rivelare loro dove sia l'uomo e obbligarlo a rifare i nodi.
Daksha, però, li ha rinnegati per tutta la vita, crescendo in fretta sulle strade di Delhi, tra incontri clandestini e cacce ai demoni e frequentando gli ambienti più marci dei ricchi imprenditori e, proprio ora che è a capo del gruppo governativo che combatte sul campo i Tiger Fighters, non ha alcuna intenzione di stare dalla loro parte. O almeno crede. Perché la strada della vendetta non appare più così facile, quando ci sono di mezzo le ingiustizie, la morte e un passato non del tutto privo di ricordi felici che ora sembra darle la caccia

La mia opinione:

Mi capita molto raramente di buttarmi nella lettura di un libro scritto da un'autrice self, italiana, a scatola chiusa, ma con Dilhani Heemba, di cui ho già apprezzato le storie e lo stile di narrazione della saga Nuova Terra, non ho avuto alcun incertezza e mi sono immersa nelle pagine di Tiger Fighters con una facilità e una rapidità che mi hanno piacevolmente sorpresa. Cambiano i protagonisti, le storie e le difficoltà ( perché è da mettere in conto: Dilhani crea dei personaggi favolosi, ma alquanto masochisti :D) in quest'opera ambientata in un India distopica dai tratti post apocalittici, ma la qualità di scrittura e di narrazione, la capacità di raccontare la vita, in tutte le sue sfaccettature e complessità, ha sempre lo stesso livello altissimo di qualità e attenzione al dettaglio che ho già apprezzato in questa autrice.
Dilhani sa scrivere in italiano, in una modo solo all'apparenza semplice, e riesce ad intrecciare diversi punti di vista, alternando il racconto della protagonista Daksha a frammenti della vita degli altri personaggi in un modo fluido e intelligente, che segue una strada ben delineata ma invisibile al lettore sino alla fine: leggere Tiger Fighters vi condurrĂ  da una parte all'altra dell'India, vi mostrerĂ  realtĂ  difficili e scomode e sarĂ  per voi fonte di inesauribile frustrazione (Daksha, tesoro, avrei voluto tu fossi reale solo per prenderti a randellate!)

"<<Non ti abitui mai al dolore. Sono gli altri che si abituano al tuo>>
Non voleva essere un'accusa, quanto una mera constatazione"

Uno delle cose che ho apprezzato di più dell'intera storia è la capacità di sentire vicini, di riuscire a conoscere e riuscire quasi a toccare ogni personaggio di questo libro: mi è sembrato di conoscere da sempre la mente brillante di Swathi, di essere a conoscenza da una vita intera dei segreti di Kajal e di condividere da molto tempo le ansie e le speranze di Oleg. Se Daksha è il fulcro, il motore, dell'intera storia, e solo grazie a Keyton che riusciamo ad apprezzare una protagonista così cocciuta e votata all'autodistruzione come la nostra: è facile arrabbiarsi con Daksha, ma è impossibile non esserne innamorati quando la si guarda con i ricordi e gli occhi di Keyton ( si, insomma, il ragazzo farà breccia anche nei vostri cuori) ... e solo per precisazione, il mio personaggio preferito è in assoluto Ravih ( perchè si <3 )

"Ci sono percorsi che non hai scelto, che ti dĂ  la vita. Te li mette davanti e tu ne puoi abbellire solo i bordi;li devi percorrere , con le gambe che cedono, il cuore che batte, il fiato corto. Ci sono percorsi che la vita ti disegna senza alcuna richiesta e tu puoi percorrerli solo a testa alta. 
Era ciò che avrei fatto.
Dopotutto, la speranza di poter cambiare alcuni percorsi non viene mai meno."

Come ho giĂ  avuto modo di dire nella recensione di Nuova Terra, la scrittura di Dilhani mi ricorda molto quella di Jacqueline Carey: ma gli anni passano per tutti e lo stile della scrittrice si è fatto piĂą personale e particolareggiato, diventando riconoscibile e piĂą personale in un modo che non si può che apprezzare.
Quindi ... se amate i personaggi veri, le storie non proprio facili e le felicità flebili per protagonisti coraggiosi, Tiger Fighters è la vostra storia. Dategli una possibilità ;)

1 commento

  1. Uau! Mi intriga tantissimo, soprattutto perché è un distopico ambientato in India... finisce in wishlist ;)
    Aranel

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