"Hai Cambiato La Mia Vita" Blog Tour - Q&A con Amy Harmon


Buongiorno a tutte!
Oggi vi proponiamo la 4° tappa del Blog Tour dedicato al romanzo  Hai Cambiato La Mia Vita di Amy Harmon in uscita in libreria proprio oggi! Sul blog trovate già la mia recensione QUI.

L'argomento della tappa odierna è la traduzione del Q&A con Amy Harmon disponibile in inglese sul sito dell'autrice qui.



- Quali sono state le cinque cose per cui eri grata durante la scrittura di The Law of Moses?

Le cinque cose a cui sono grata tendono a essere molto del tipo "nel momento". A volte mi sento molto grata per i Cheetos o per delle cose semplicissime. Sono una di quelle persone che guida lungo la strada e vede un bel tramonto e si mettono sul serio a piangere e a dire una piccola preghiera di gratitudine per quel tramonto. Questo è il genere di persona che sono io, io sono quella che piange stile Hallmark.
Sono sempre, sempre, grata quando posso scrivere stando a casa. Per quanto difficile e stressante sia poter lavorare veramente quando i tuoi figli o la tua famiglia sono intorno e non essere in grado di comunicare la frustrazione di avere quella grande responsabilità di scrivere un romanzo e tuttavia di essere anche madre e prendersi cura di loro, perché semplicemente non importa nulla a loro se sei un'autrice, se si hanno delle scadenze e se si hanno dei fans o dei lettori che vi contattano. A loro non importa se la gente su Goodreads è gentile. A loro semplicemente non importa. E in un certo senso questa è una benedizione enorme perché ti mantiene con i piedi per terra ricordandoti cosa è reale e cosa è importante. Sono molto grata per questo. Questa è sempre stata una delle cinque cose per cui sono grata, essere in grado di lavorare a casa e essere accessibile ai miei figli.
Durante la scrittura di The Law of Moses, ero molto grata per la mia fede che le famiglie sono per sempre. Che non si esaurisce tutto con questa vita e questa è la mia fede personale. Il libro non cerca di convincere, cerca di confortare. Quindi ero davvero grata per la conoscenza della fede che avevo che c’è molto di più di quello che vediamo in questa vita.
Sono anche incredibilmente grata per la Diet Pepsi. So che non dovrei bere, ma mi piace così tanto. Quindi sono incredibilmente grata per il mini-frigo che è in palestra proprio accanto a me in modo che possa saccheggiarlo a tutte le ore della notte senza svegliare la mia famiglia.
Sono grata per i miei bimbi, per Sam che è sempre il mio piccolo compagno perché lui è l'unico a casa. E sono incredibilmente grata per mio marito, anche se è stato ferito (un cavallo si è seduto sulla sua gamba) proprio alla fine del processo di scrittura di questo libro e anche se era con le stampelle, sono grata per il suo aiuto e per il fatto che stia guarendo.

- Ci sono delle scene ispirate dalla tua vita vera?

No. Non sono basate sull’esperienza di nessuno. Non le mie esperienze e neanche esperienza in generale. Sono come credevo dovessero essere. Si può dire che ho usato la mia stessa fede e la mia stessa immaginazione. Sono andata a vedere un medium durante quel periodo. Non per una lettura ma solo per vedere che cosa avrebbe detto e fargli alcune domande in modo da avere una sensazione di come funzionasse per le persone che hanno questo dono. Che vedono cose che il resto di noi non può. Ma non conosco nessuno che dipinge come Moses. Quindi no, gli eventi erano tutti ispirazioni di Amy Harmon. È venuto dal mio cervello e da nessuna esperienza attuale.

- Il libro mette alla prova i limiti del genere romanzo. Come lo descriveresti?

Chiunque abbia letto i miei libri sa che c'è un elemento di spiritualità in ognuno di loro. Decisamente in The Law of Moses più che negli altri miei quattro libri che sono di un genere simile al romance contemporaneo. Ma ho scritto una serie di due libri (Slow Dance in Purgatory e Prom Night in Purgatory) che sono di genere paranormal. E sono anche contrassegnati paranormal. Ma questo non mi sembrava paranormal. In realtà, ci ho pensato quando stavo aggiungendo le parole chiave e i generi su Amazon. Tra i generi ho scelto metafisico e romantic suspense, perché pensavo che catturassero la storia al meglio. E poi ho potuto scegliere le parole chiave e ho esitato a mettere perfino paranormal tra le parole, perché so che cosa è il genere paranormal e come sono quei libri. E questo non sembrava quel tipo di libro. Non volevo che i lettori che amassero il paranormal iniziassero questo libro pensando che fosse una cosa e senza poi ottenerla. Quindi è così divertente che mi si è un pochino ritorto contro. La gente mi ha detto "Avresti dovuto dire che era paranormal", mentre pensavo il contrario. Credo che la cover del libro sia molto misteriosa e ha anche un maschio afro-americano sulla copertina. Così la gente era "Tu non ci hai detto che era nero!" Per prima cosa, chi diavolo se ne frega se lui è nero e, in secondo luogo, la sua faccia è sulla copertina. . . Non capisco questo. . . Quindi sì, mi piace non essere catalogata, odio le etichette, mi piace poter mettere romanticismo e lezioni di spiritualismo e di vita nei miei libri e che nessuno mi possa dire che non posso.
I recensori possono lamentarsi, ma per la maggior parte, le persone che leggono i miei libri e hanno letto tutti i miei libri fin dall'inizio, nessuna di queste persone si è lamentata. L’hanno tutti preso con tranquillità. È stata la gente che voleva qualcosa o che si aspettava qualcosa o a cui io non piaccio—anche questo accade—che non ha amato questo libro.


(traduzione a cura di Cassie)

Io posso dire che l'ho amato e ovviamente lo consiglio! 


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Buona lettura!

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