Recensione: Punizione Divina di Paola Chiozza

Punizione Divina 
di Paola Chiozza

Editore: Salani
Data di uscita in libreria: 21 Marzo 2019


Trama 
Giuditta Moretti, fashion victim milanese e brillante studentessa universitaria, è al settimo cielo. Per concludere il suo percorso di studi manca solo il tirocinio a New York, in una grande banca d’affari. L’attendono un lavoro interessante e la città più bella del mondo: comprare quello splendido paio di scarpe Jimmy Choo che la chiamano dalla vetrina è il degno modo di festeggiare.
Ma qualcosa va storto, e per un errore di smistamento la sua destinazione non è più Manhattan, ma un inutile ranch sull’orlo del fallimento nel Montana: cavalli (non lo stilista, purtroppo), tori, mucche e puzza di sterco. E Scott Sullivan, figlio del proprietario del ranch: un arrogante cowboy tutto muscoli e presunzione, che per di più si veste in modo orrendo.
Giuditta, seppur disperata, sa che si tratta solo di tenere duro qualche settimana, cercando di migliorare la disastrosa situazione economica del ranch. Poi potrà tornare a Milano, alla sua laurea, ai suoi adorati negozi, alla sua vita di sempre e tutto questo sarà solo un brutto ricordo.
Semplice, no?
No. 
Tra figuracce, momenti di disperazione e cortocircuiti ormonali Giuditta sta per scoprire il vero volto del sacrificio e dello spirito d’iniziativa. 
E forse anche quello dell’amore.
Una storia geniale ed esagerata di amore, moda e finanza.




La mia opinione

“Era bello, miseriaccia. Era più bello dell’ultima collezione di Gucci, più bello del tramonto sui Navigli, più bello di qualsiasi ragazzo, vestito o paio di scarpe visto finora. All’improvviso mi resi conto che nessuno mi aveva mai lasciato senza parole, rossa come un peperone, nel bel mezzo di un corridoio. La cosa più incredibile era che a ridurmi così era stato un cowboy squattrinato, sporcaccione, lontano anni luce da me e dal mio mondo.”


Se volete leggere un libro leggero e divertente, Punizione divina fa al caso vostro.
Giuditta Moretti è la migliore del suo corso all’Università Bocconi, condizione che ama tanto quanto ama tutto ciò che riguarda la moda. Al posto di angelo e diavolo, come consigliere lei ha Anna Wintour e Donatella Versace, con le quali ha dei vivaci dialoghi interiori. L’unico santo in cui crede è Giorgio Armani, del quale ha perennemente con sé -in alcune occasioni sistemata in posti assai improbabili- una piccola foto, tipo santino.
Giuditta vive perennemente fuori dagli schemi, può sembrare svampita o scortese ma semplicemente agisce con impulso e non valutando le conseguenze, rischiando così di trovarsi alla centrale di polizia piuttosto che con le mani sulle chiappe del fratello di Scott. Senza dubbio alcuno la protagonista è la regina delle figure di cacca (a volte nemmeno così metaforiche) e delle affermazioni fatte a sproposito. Così come è esattamente sul pezzo in riferimento a questioni finanziarie, su tutto il resto è una totale mina vagante.
L’unico amore in cui Giuditta crede, prima del suo arrivo in Montana, è quello per scarpe e abiti, che mai l’hanno delusa e che mai potranno farlo.
Nella landa desolata in cui erroneamente viene indirizzata dall’Università per il tirocinio finale incontra però Scott, il figlio del proprietario del ranch che deve salvare dal fallimento, un cowboy che passa da una ragazza all’altra con una frequenza notevole.
Il loro rapporto inizia come una scommessa per Giuditta, trasformandosi poi in altro tra numerosi alti e bassi. La carente fiducia di Giuditta nei confronti del cowboy sarà un ovvio grande ostacolo per la coppia che coppia non è, così come lo saranno il pregiudizio che la ragazza prova nei confronti di Scott e il divario sociale tra i due, almeno dal punto di vista della signorina Moretti. Lui ne prende atto, si arrabbia, la provoca, si arrabbia ancora, ride di lei, la tiene sulle spine, la fa preoccupare, arrabbiare, spaventare, innamorare.
Ciò che più sconvolge Giuditta è che, dopo una vita trascorsa a Milano frequentando solo i quartieri in, sia stato proprio un cowboy del Montana incapace di vestirsi bene a conquistarla.
L’autrice ha dato vita ad una protagonista decisamente fuori dal comune e che sicuramente prende la scena molto più di Scott, che comunque riesce a guadagnarsi i suoi bei momenti di gloria. È un romanzo molto simpatico, consigliato per qualche ora di spensieratezza!



Punto di vista: prima persona Giuditta
Sensualità: soft
Caratteristiche: leggero, divertente
Stile narrativo: scorrevole
Tipo di finale: auto-conclusivo



Si ringrazia la casa editrice Salani per la copia del romanzo.

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