Recensione: Il Santo di A. Zavarelli

Il Santo
di A. Zavarelli  
(Boston Underworld #4)

Editore: Grey Eagle Publications 
Data uscita: 26/09/2019

Scarlett

Quando si va in guerra, ci sono tre regole molto semplici da rispettare.
1. Conoscere il tuo nemico.
2. Essere pronto al sacrificio.
3. Indossare sempre scarpe comode.
Dopotutto, la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Ho un buon occhio per questo, e niente ostacolerà il mio cammino.
Nemmeno Rory Brodrick, detto il Santo.
Si sbaglia, se pensa di potermi cambiare. Quando avrò finito con lui, farò sembrare la sua mafia un gioco da ragazzi.
Vuoi incrociare il mio cammino, Signor Brodrick?
Faresti meglio a farti il segno della croce e a sperare di morire.


Rory

Sono un combattente. Un trafficone. Un mafioso.
Ho visto diverse cose nella mia vita.
Ma non ho mai incontrato nulla di simile a lei.
È una bellezza con il cuore di una bestia. La mela avvelenata a cui non riesco a resistere. E sulla sua scia lascia una schiera di uomini che strisciano in ginocchio.
Quello che non sa è che mi piacciono le donne selvagge.
Questo non fa che rendere molto più divertente domarle.

La mia opinione


Se c’è una cosa che ho capito della Zavarelli (dopo 4 romanzi) è che questa autrice è incredibilmente brava nel descrivere personaggi spezzati.
I suoi protagonisti sono sempre molto difficili, spesso hanno passati tormentati e demoni nell’anima.
Scarlett non è da meno, anzi. Forse è una delle protagoniste più complicate di questa serie (ai livelli di Talia, per intenderci).
Scarlett è passionale, testarda e distrutta.  Una bomba ad orologeria.
Probabilmente, Riccardo Cocciante avrebbe dedicato “Bella senz’anima” tranquillamente a Scarlett, se l’avesse conosciuta.
La nostra protagonista ha un unico obiettivo: la vendetta.
Vendicarsi di coloro che le hanno fatto del male, che l’hanno cambiata inesorabilmente, uccidendola e facendola rinascere un diavolo.
Cinque nomi sulla sua lista nera.  Poi forse, Scarlett potrà trovare pace. Non si fa nessun problema a torturare o ingannare le persone che osano ostacolare il suo piano.
Rory, detto “Il Santo” è uno degli uomini che si è piazzato proprio sulla sua strada, durante il viaggio verso l’inferno.
Da quando ha visto Scarlett per la prima volta, il Santo ne è rimasto affascinato. Curioso di sapere chi fosse realmente quella ragazza mora dai tacchi vertiginosi, Rory ha deciso di non darle pace.  Non importa se la sua anima è di pietra: lui riuscirà ad abbattere quella corazza.
D’altro canto, Scarlett vede inizialmente Rory come un ostacolo da abbattere; poi però, dopo aver compreso i sentimenti del mafioso Irlandese, decide di approfittarne e di usarlo come una pedina nel suo piano di vendetta.
Ma Scarlett non ha fatto i conti con i suoi, di sentimenti.


“E nonostante quello che dice, non si fida ancora di me. Ma va bene così. Perché ottengo sempre ciò che voglio. E questo non fa eccezione. Non pensavo potesse esserci qualcosa che avrei desiderato più della vendetta, ma mi sbagliavo.”


Scarlett mi è piaciuta da morire. Una vera donna “con gli attributi”, perfida al punto giusto, determinata e piena di charme. L’ho trovata la protagonista con più carattere di tutta “La malavita di Boston”, coerente con se stessa e pronta a tutto per raggiungere i suoi obiettivi.


“Sono una bugiarda compulsiva. E’ quello che faccio per vivere. E’ quello che faccio per sopravvivere. E’ una seconda natura. Facile come respirare. Mentire anche quando non ne ho bisogno.”

Rory è un vero principe azzurro. Spesso Scarlett lo definisce “un animale”, ma l’unico animale a cui riesco a pensare quando penso a Rory è un orsacchiotto (scusami Rory!). Sicuramente è un uomo selvaggio e spietato, ma quella sua voglia di proteggere Scarlett a tutti i costi e quel suo continuo cercare di curarle ferite passate, mi hanno conquistata.
Molti, anzi, forse tutti gli uomini avrebbero lasciato perdere con una come Scarlett, magari mandandola a quel paese più di una volta (certi comportamenti di lei, in effetti, non erano proprio tollerabili) ma non Rory.


“Alla fine della serata, Scarlett tornerà a casa con me. Non con uno di quei tizi. Questa è l’unica soluzione con una selvaggia come Scarlett. Se le avessi suggerito una cena e un film, mi avrebbe riso in faccia e sarebbe uscita dalla porta. 

Una cosa che mi piace tantissimo di questa serie è il fatto che nessun personaggio dei libri precedenti viene definitivamente abbandonato. Tutti vengono citati in ogni libro, ed è bello rivederli, vedere come le loro vite si stanno evolvendo, soprattutto dopo aver letto le loro storie. E’ come rincontrare casualmente dei vecchi amici, tanto per intenderci.
Non c’è bisogno che vi parli nuovamente dello stile di scrittura della Zavarelli, ma ribadisco che, anche in questo quarto libro, la narrazione è fluida e coinvolgente, senza tanti fronzoli. Le scene di suspense e di azione non mancano mai. Così come anche le scene “hot”: tenetevi pronti, perché Scarlett e Rory hanno una chimica innegabile…fanno davvero scintille!
A mio parere, “Il Fantasma” e “Il Santo” sono, per ora, i due romanzi più belli di tutta “La malavita di Boston”.  Zavarelli, hai colpito ancora!


Punto di vista: prima persona alternata Scarlett/Rory
Sensualità: presenti molte scene hot esplicite 
Caratteristiche: mafia-romance, intenso, forte, passionale
Stile narrativo: fluido, piacevole e adrenalinico
Tipo di finale: auto-conclusivo (ma sono previsti altri libri!)


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