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Recensione Ombra Di Velluto di Lyna Ring

Dunque questo è un libro proprio carino....
Nonostante la storia non sia originalissima la scrittrice, con il suo modo semplice e coinvolgente, ti fa subito immergere nel libro e tu continui a leggere senza neanche accorgerti del tempo che passa. Arrivare alla fine è stato un attimo!.
I personaggi umani sono molto realistici: la famiglia della nostra protagonista, Mariasole, è una famiglia come tante e la sua storia fino a che non incontra il misterioso vicino, prosegue tranquillamente;Hermes (vicino), è il classico vampiro a cui forse manca giusto un po' di fascino nei modi, bruschi e poco socievoli, tanto è vero che in paese non è proprio ben visto.... e non dimentichiamoci del gatto nero Cagliostro, di cui leggeremo i pensieri in prima persona!.
Mariasole accetta anche con troppa facilità il suo amato-vicino-vampiro, meno male che a movimentare la storia arriva Elena, la vampira innamorata da sempre di Hermes. Lei ne combinerà delle belle alla coppia!.
Peccato per alcune situazioni troppo scontate, l'ingenuità dei due protagonisti e alcune reazioni poco verosimile (mi riferisco in particolare all'amica Francesca e al padre di Mariasole), ma nell'insieme è un libro piacevole per passare alcune ore spensierate.

Il mio voto 3 stelline e mezzo

Blog Tour: Intervista ai personaggi di "Ombra di Velluto" di Lyna Ring


Cari lettori,
oggi abbiamo il piacere di ospitare sul nostro blog alcuni dei personaggi principali di "Ombra di Velluto" di Lyna Ring in uscita il 20 aprile per la Mammaeditori nella collana "A cena col Vampiro".

Il Libro:
Titolo: Ombra di Velluto
Autore: Lyna Ring
Euro 9,80
pagine 350 
ISBN 9788887303506












«Mi fai paura… – mormorò, poi si portò la mano alla bocca – Scusami, non volevo dire questo.»
«Sì che volevi dirlo», rispose lui in un sussurro, piegando la testa e sfiorandole il collo con il naso, annusandola con lentezza infinita.




La Trama

Chi abita in quella casa? È assurdo che non si veda mai uscire o entrare nessuno.
Eppure c'è un gatto...La famiglia di Mariasole si è trasferita nella villetta il cui giardino confina con un edificio dall’aspetto antico.
Un gatto dal pelo lungo e nero che scatena fremiti e sensazioni sconosciute, un muro che muro non è, cunicoli e porte invisibili…
Mariasole cercherà di scoprire chi sia il ragazzo dagli occhi color ghiaccio che le abita accanto.
Curiosity killed the cat ma non in questo caso. Qui a rischiare la pelle è la ragazza. Il vicino dalle iridi grigie e dall’aria gitana, infatti, è un po’ troppo aggressivo, agile, silenzioso.
Come un gatto appunto, e questo non è il suo unico ineffabile segreto.



"Buongiorno ragazzi e benvenuti su Romanticamente Fantasy! Sono felice che abbiate accettato il nostro invito!"
– Buongiorno a te e a tutti gli utenti di Romanticamente Fantasy! – rispondono insieme Mariasole e Hermes.


Mi abbasso e faccio le coccole ad un bellissimo micio nero.
"Che carino! Anche io ho un gatto nero! Come ti chiami? Che ruolo hai nella storia?"
Lo osservo come se potesse rispondermi ma probabilmente lo farà qualcun altro al suo posto...

Cagliostro scruta intorno silenzioso assottigliando gli occhi per un istante in segno di sfida. Poi distende le zampe anteriori, muove la coda e gonfia il pelo. Dalla gola gli esce un brontolio sordo, quasi per dissuadere ad accarezzarlo, mentre nell’aria corre un’elettricità palpabile.
– Lui è un gatto speciale – comincia Mariasole. – È caldo, morbido. Abbracciarlo mi dà emozioni elettrizzanti: quando l’ho visto, avrei voluto subito prenderlo con noi, ma mia madre non ama gli animali, e soprattutto non le piacciono i gatti...
– Poi aveva già un padrone, non credi? – la becca ironico Hermes.


Guardo Mariasole, la giovane ragazza dai lunghi capelli ramati. 
"La storia inizia con il trasferimento tuo e della tua famiglia in una nuova casa. Quali sono state le tue prime impressioni sul posto in cui ti sei trasferita? Puoi raccontarci qualche aneddoto?"
 Inizia tutto proprio da questo: dal trasferimento. Non è che la cosa mi abbia fatto proprio piacere. Il trasferimento, dico. Ma è stato necessario, per questioni di lavoro di mio padre. – Mariasole porta il dito indice alla bocca e ne rosicchia l’unghia. – Ho dovuto lasciare la vita interessante e vivace di città per la solitudine e la noia di paese, e come se non bastasse, ho dovuto separarmi anche da Francesca, la mia amica del cuore. Mi sono dovuta ambientare nella nuova scuola, cercare nuovi amici. – Si gira a fissare Cagliostro che sembra sonnecchiare, ma ha tutta l’aria di ascoltare attento. – L’unica cosa veramente interessante è stata questo gatto a cui pare piaccia solo la mia compagnia... come vi dicevo prima, l’ho incontrato subito, appena arrivata. Se ne stava accoccolato sul muretto che separa la nostra casa dalla sua. – Hermes in quel momento si alza distratto da qualcosa ed esce dalla stanza, senza dire niente. – In paese si dicono certe cose del suo padrone... per fortuna che ora si è allontanato, così posso parlare di lui liberamente. Se fossi stata saggia, avrei dovuto averne paura, invece ha un modo di guardarmi con quegli occhi color del ghiaccio e dallo sguardo trasparente che mi mette a disagio e mi rimescola dentro, e poi è troppo bello. Ma lo hai guardato? Con quei capelli lunghi, ondulati e scuri come l’ebano, gli zigomi alti e la fossetta sul mento appuntito... – In quel momento Hermes rientra e torna a sedersi accanto a noi. Mariasole cambia subito argomento: – Mi hai chiesto se ho qualche aneddoto da raccontare... mmmh... non credo di averne, ma posso dirvi che leggo Dylan Dog e che quando sono arrivata in paese, sono stata subito ossessionata dal fatto che nella villetta di fronte alla nostra pareva viverci solo il gatto.

Sposto lo sguardo sul ragazzo dall'aspetto gitano, Hermes. È un tipo molto misterioso...
"Vuoi anticiparci qualcosa su di te? A noi ragazze piacciono molto i tipi tenebrosi... pensi che piacerai alle lettrici?"

– Anche troppo a volte. Invece a me non piace essere al centro dell’attenzione: crea problemi. Come Mariasole... dovrei andarmene per evitare guai, e lo faccio, quando è necessario. Sinceramente non amo parlare di me, sono sempre gli altri che lo fanno, e molto spesso di nascosto. – Pare ricordarsi di qualcosa. Sorride. – Vivo solo, e da troppi anni, per questo a volte dimentico le buone maniere. Devo scusarmi infatti, ma prima avrei dovuto salutare tutte le belle e affascinanti frequentatrici di “Romanticamente Fantasy”. – Subito dopo cambia di nuovo espressione, aggrotta la fronte e stringe le palpebre riducendo gli occhi a due fessure. – E poi cos’è tutta questa curiosità? Cosa vi devo raccontare di me? Tu e chiunque altra, dovreste semplicemente guardarmi con attenzione, la verità è di fronte a voi, apritemi la mente... ascolto i vostri pensieri, sono dentro di voi... sì... e allora “vi ordino” di leggere il libro e di “amarmi senza condizioni” dal momento che, fortunatamente, nei panni di lettrice, non correreste alcun rischio –  e sorride mentre solleva un sopracciglio, allusivo.


Mi rivolgo nuovamente a lui. La mia curiosità mi spinge ad indagare più a fondo...
"Ci è giunta voce che hai una specie di doppia vita... Qui nel nostro mondo e una a Nadir... cosa ci puoi dire di questo luogo a noi sconosciuto?"
– Nadir, dove la luna è vita, il sole è riposo e... il tempo: quello trascorre in maniera diversa rispetto al mondo degli uomini. Dove tutto è uguale e insieme diverso... – Hermes tace. Volge lo sguardo altrove, si capisce che non dirà altro.


Questa volta mi rivolgo a tutti loro. 
"Lyna Ring, la vostra creatrice, che tipo è? Ditemi una caratteristica che la rispecchia, la prima che vi viene in mente!"

– Lyna? Chi ti ha detto di lei? – si allarma Hermes guardandosi intorno con sguardo inspiegabilmente colpevole.
Cagliostro poco più in là, alza la testa attento, gonfia il lungo pelo nero e soffia verso la porta, come se temesse l’entrata di qualcuno.
– Naturalmente stanno scherzando – sorride divertita Mariasole. – Lyna Ring? Dobbiamo tutto a lei: è quella donna cocciuta e determinata che ci ha creati.
– E senza la quale non ci saremmo mai incontrati – sottolinea Hermes, poi con lo sguardo corre ai capelli ramati di Mariasole. 


"Bene, penso di avervi chiesto fin troppo! Perdonate la mia curiosità... Mi obbligo a fermarmi qui altrimenti rischiamo di "spoilerare" troppo i lettori! Secondo me li abbiamo incuriositi abbastanza, non credete? 
Prima però dite a tutte le persone che stanno leggendo un motivo per non lasciarsi scappare Ombra di Velluto!"
– Uno slogan? – chiede Hermes pensieroso. – Ce n’è uno che continua a ronzarmi nella mente: “Più lo mandi giù, più ti tira su”. – Ride divertito. – Ah no! Quello lo hanno già usato per un caffé! Era lo slogan di una famosa pubblicità di qualche anno fa. Molte di voi credo siano troppo giovani per ricordarlo...
– Questo è un libro, Hermes... – lo riprende Mariasole. – Allora, vediamo. Perché comprare e leggere “Ombra di Velluto”?
– Ma perché è una storia troppo bella, appassionante, particolare, coinvolgente fin dalle prime pagine – la previene Hermes, – e poi, scusa! Ma perché ci siamo tutti noi! Non è un motivo sufficiente? – e allarga la bocca in un sorriso radioso che scioglie il cuore e piega le ginocchia.


"Grazie ancora per essere stati qui con noi! Non vedo l'ora di leggere la vostra storia!
Salutatemi Lyna! E in bocca al lupo!"
– Crepi il lupo! In maniera simbolica, naturalmente. Ti saluteremo Lyna, le farà piacere – dice Mariasole.
– Grazie per averci permesso di parlare di noi. Non ti deluderemo! Anzi: non vi deluderemo! – aggiunge Hermes con un sorriso velato e malizioso.
Alle parole segue il miagolio di Cagliostro e un fremito di lunghi baffi che corre nell’aria.